«Abbiamo bisogno di gesti, ma i gesti sono stati impedito» ... In questo contesto, ha detto mons. Delpini, «la consolazione della speranza» che viene dal pane eucaristico ci ricorda che «chi mangia di questo pane vivrà in eterno».
Questo libro che il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede ha pensato di preparare mettendolo a disposizione di tutti, ha una caratteristica fondamentale: viene aggiornato costantemente, alla luce dei nuovi inter- venti del Papa e della “riscoperta” di altri tesori della nostra tradizione ecclesiale. Più volte a settimana verrà aggiornato e sarà dunque nuovamente scaricabile.
Dalla Cappella del Policlinico Agostino Gemelli di Roma dedicata a san Giuseppe Moscati la preghiera la supplica a san Giovanni Paolo II.
Mentre l’umanità è sconvolta da una pandemia di immani proporzioni ci rivolgiamo a te San Giovanni Paolo II che da questo luogo hai dato al mondo una luminosa testimonianza di come, con fede e fiducioso abbandono in Dio, si possono affrontare le prove e le malattie.
Tu che venticinque anni fa ci hai donato l’Evangelium vitae, aiutaci ad amare e servire ogni vita umana, a partire da quelle che sono più indifese, emarginate, sfruttate, scartate... e in particolare a prenderci cura, oggi, di quelle che per il contagio sperimentano la fragilità, l’isolamento e la morte.
Tu che tante volte e per lunghi giorni hai condiviso in questo ospedale il soffrire umano e ne hai illuminato il significato con la Salvifici doloris sostieni gli operatori sanitari in questo momento di gravoso e immenso sacrificio perché siano per tutti i malati segno di Gesù medico premuroso e salutare.
Tu che hai concluso i giorni della tua vita terrena abbracciato alla croce e senza più parole hai fatto risplendere sul tuo volto quello del Crocifisso fa che vivendo con fede questo tremendo calvario della pandemia, sappiamo contemplare, sorretti dalla Divina Misericordia, la luce del Risorto.
Tu che hai affidato la tua vita a Maria con il motto Totus tuus, insegnaci a camminare con lei, donna dei dolori e della speranza, perché imparando a stare sotto la croce non venga mai meno la certezza che lo Spirito Santo effuso dal suo Figlio Gesù farà nuove tutte le cose e che dopo i giorni della sofferenza verranno quelli della consolazione. Amen.
+ Claudio, Vescovo
Papa Francesco, sotto la pioggia, è arrivato sul sagrato della Basilica di San Pietro, dove ha presieduto la preghiera speciale in tempo di pandemia.
Vicino al cancello centrale della Basilica Vaticana sono stati collocati
l'immagine della Salus Populi Romani e il Crocifisso “miracoloso” di San Marcello.
Il Papa ha pronunciato la sua preghiera in un silenzio assordante.
Come sottofondo alla sua voce, solo il battere della pioggia e il verso dei gabbiani.
Svegliati Signore! Non lasciarci in balia della tempesta... Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio.
Sono qui, ai tuoi piedi, Signore Gesù.
Ai piedi di quel crocifisso che San Carlo portò per le vie di Milano nei giorni della peste...
Preghiera di don Matteo Baraldo
Testi di autori vari per vivi, malati e defunti.
«Ci è impossibile celebrare insieme l’Eucaristia, ma non ci è impossibile santificare quel tempo»...
Tutti eroi o tutti accoppati, scrisse un soldato su un muro nei pressi del Piave un secolo fa...
Prima parte della riflessione biblica di don Franco Manzi sull' «inno cristologico» della Lettera ai Filippesi (2,5-11)
Io resto a casa, Signore!
Ed oggi mi accorgo...
Che cosa deve restare?
Tutto non può riprendere come prima...
In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati e domeniche... Sappiamo ancora cosa farcene?
Perché le paure possono diventare panico e come proteggersi con comportamenti adeguati, con pensieri corretti e emozioni fondate.
...Non possiamo continuare a fare di testa nostra... Non possiamo continuare a vivere la vita di sempre...
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